Parliamo spesso delle infiammazioni ma non conosciamo propriamente come si sviluppi il processo infiammatorio.
Vi è una prima parte detta prima fase di Seyle (dal medico austriaco che per primo studiò lo sviluppo dei processi infiammatori) in cui a causa di un rilascio di catacolamine in circolo, da parte della ghiandola surrenale, su stimolo del sistema nervoso autonomo ortosimpatico, vi è una vasocostrizione iniziale.
Dobbiamo dire pero che spesso nei processi infiammatori questa fase non risulta sempre presente.
Successivamente per rilascio sempre di sostanze dette prostaglandine o dell’ istamina o di altri mediatori più lenti come l’ IFN GAMMA od il TNF ALFA od altri ancora si ha una vasodilatazione dovuta al rilascio degli sfinteri arteriolari. (SECONDA FASE DI SEYLE) questo comporta il RUBOR o arrossamento ed il CALOR o calore tipici sintomi infiammatori.
Con la vasodilatazione e a causa dell’ aumentata sezione dei vasi, si ha un aumento dell’ irrorazione sanguigna ed un aumento della pressione idrostatica e oncotica a livello delle pareti dei vasi.
Il plasma sanguifero tende quindi ad uscire portandosi dietro molte proteine ed a riversarsi nella matrice extra cellulare, creando un ESSUDATO, e quindi una tumefazione. (TERZA FASE DI SEYLE) ciò provoca il TUMOR altro sintomo dell’ infiammazione
L’edema consta comunque di una parte liquida ovvero l’ essudato e di una parte cellulare, composta dalle cellule della parte bianca del sangue detti leucociti che escono dai vasi e si dirigono verso il punto dell’ infiammazione, eliminando e riparando tutto ciò che non è funzionale.
I leucociti escono dai vasi seguendo 4 step fondamentali, il primo si chiama emarginazione, ovvero iniziano a concentrarsi vicino alle pareti dei vasi, il secondo step si chiama rolling o rotolamento, iniziano quindi a rotolare sulle pareti senza riuscire ad agganciarsi poi nel terzo step vi è l adesione dei leucociti e il quarto risulta nella diapedesi ovvero nell’ allargamento dell’ endotelio dei vasi e nel passaggio anche delle membrane basali per poi riversarsi nella matrice extracellulare. Vi è un quinto step detto chemiotassi per cui queste cellule vengono indirizzate verso il punto di localizzazione dell’ infiammazione da sostanze chemio tattiche.
Nell’ ultima fase di SEYLE, la quarta, avviene una fase di iperemia passiva, in cui il sangue crea una stasi dovuta all’ aumentata viscosità.
I fenomeni di guarigione inoltre si dividono in due sostanziali categorie di molto differenti:
la prima tipologia di guarigione si chiama RIGENERAZIONE ovvero viene rigenerato il tessuto leso con altro tessuto dello stesso tipo, riproducendo la funzionalità precedente all’ infiammazione ed invece ,la seconda tipologia di guarigione in cui avviene una RIPARAZIONE dei tessuti, ovvero sostituendo le cellule lese con del tessuto connettivo denso e quindi con una piccola cicatrice.