La RINOFARINGITE acuta infettiva, detta comunemente “Raffreddore”, È una malattia relativamente leggera che non è mai stata realmente curata, visto che, i virus che la provocano sarebbero così tanti (intorno ai 200) da non poter “fabbricare” un vaccino unico.
Esiste una causa scatenante da non sottovalutare: il GALATTOSIO, zucchero del latte, formato dall’unione di una molecola di GLUCOSIO e GALATTOSIO. Il Galattosio una volta ingerito, viene convertito in glucosio e utilizzato come “carburante” dal nostro organismo. Dopo lo svezzamento il latte (possibilmente quello materno), non è più così necessario e la quantità assunta (normalmente il latte vaccino) convertita in glucosio è molto limitata…quindi, solo una piccola quantità di galattosio viene espulsa con l’urina, il resto si ossida diventando ACIDO GALATTARICO o ACIDO MUCICO. Quest’ultimo è INSOLUBILE e non riesce ad essere smaltito dal fegato, quindi diventa dannoso perché RISTAGNA nell’organismo formando una sospensione acquosa detta MUCO. Il MUCO si scioglie nel fluido linfatico (apparato predisposto a smaltire le sostanze dannose come l’acido MUCICO) e sembra avere affinità con le mucose dei polmoni, il tratto respiratorio, i seni paranasali e le Trombe di Eustachio (passaggio bocca-orecchio interno).
Riassumendo: Latte/Latticini: formazione di acido Mucico il quale congestiona i canali/ghiandole linfatiche=“RAFFREDDORE”.
La congestione favorisce anche l’influenza di altre infezioni, rigonfiamento delle ghiandole linfatiche ed infiammazioni.
Quindi, una delle maggiori cause del “Raffreddore” sarebbe dovuto, oltre al RINOVIRUS, anche all’assunzione di latte/latticini.
L’utilizzo e l’assunzione di ANTIBIOTICI in caso di influenza altererebbe la flora intestinale, indebolendo il sistema immunitario causando la proliferazione di microbi nocivi come la candida e altro.
Tutto ciò potrebbe causare asma, allergie e tanto altro.
Vaccine– Volume 25, issue 13, 22 March 2007, pages 2389-2393 – An overview of acute otitis medial in Australian children living in remote communities – P.S. Morrisa et al.